Momenti straordinari con applausi finti
Momenti straordinari con applausi finti
di Gipi
[Coconino Press · 2019]
Allora l’uomo gira intorno al letto, si siede al fianco della madre, le fa una carezza sulla testa e, sottovoce, perché quasi si vergogna, pronuncia due parole due… “bella tu”.
Momenti straordinari con applausi finti
A nche se non ha mai smesso di indossare i panni del personaggio mediatico e quasi recitare per il pubblico (per sua stessa ammissione), Gipi mostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, una maestria fuori dal comune nel raccontare le sue storie, nel creare un piano perfetto di narrazione composto da più stili di disegno e diversi frammenti che si intrecciano in maniera fitta per poi naturalmente districarsi.
Ed è questo che avviene in Momenti straordinari con applausi finti, in cui si racconta la perdita della mamma del protagonista e il suo tentativo di mettere ordine nel disordine della propria vita, ritrovando l’importanza delle cose e dei ricordi.
U n racconto intimo, delicato, commovente, narrato quasi sotto voce da un Gipi fortemente autobiografico, che non nasconde di aver pescato ad ampie mani nella sua vita personale (e, come leggerete, del tutto privata).
Un gruppo di cosmonauti che vagano tra pianeti sconosciuti, alcuni soldati che combattono in piena guerra (ma quella di un set cinematografico), la quotidianità del protagonista Silvano (Gipi) Landi, comico che lotta tra il palcoscenico della vita e quello della sua professione, tra lo stare ad accudire la mamma al capezzale di morte e l’ennesimo spettacolo a cui non può assolutamente mancare.
In mezzo a questo intreccio di storie, tutta la graffiante poeticità di un Gipi che non fa mancare accenni alle sue opere precedenti (da Unastoria, appunto, a LMVDM, da Appunti per una storia di guerra a Questa è la stanza, da S. a La terra dei figli), in cui il tema dell’essere figlio – a lui molto caro – veniva trattato da differenti angolazioni.
L eggendo Momenti straordinari con applausi finti, tra le varie riflessioni, ho trovato quella di provare a non dare mai nulla per scontato, soprattutto quando si tratta di persone e relazioni.
Poiché quando si cresce, e che ci piaccia o no si matura, accadono inevitabilmente eventi non proprio piacevoli che portano con sé il rischio di venire travolti dalla potenza dei ricordi: è proprio per sopravvivere a questa valanga di ricordi che è fondamentale, fin quando possibile, mantenerli pieni di amore e di bellezza.
Quindi è così, succede così. Si diventa così quando si cresce? Si pensa ad altre cose per distrarsi?
Momenti straordinari con applausi finti
Il libro
— Momenti straordinari con applausi finti di Gipi —
pubblicato da: Coconino Press (2019)
prezzo: 24 €
pagine: 176
ISBN: 978-88-76-18523-6
Momenti straordinari con applausi finti
Leggilo se
ricordi con piacere quando tua mamma ti sgridava per il bagno infinito in mare,
sei rimasto affezionato a Silvano Landi in Unastoria,
non hai mai fatto sesso con una ragazza che squirta,
ti chiedi spesso “chissà cosa sta accadendo adesso in quel posto”
Non leggerlo se
sei estremamente sensibile ed esci fuori da qualcosa di non proprio piacevole nella tua vita
non hai mai letto o sentito nulla di Gipi, ti mancherebbe qualche pezzo
L’autore
G ipi, nome d’arte che, per chi ancora non lo sapesse, sta per Gian Alfonso Pacinotti, è un illustratore, fumettista e regista.
Senza dubbio uno tra i fumettisti italiani più apprezzati anche all’estero, Gipi è un toscanaccio molto radicato alla sua terra, alla sua gente e, soprattutto, alla sua libertà. E forse dovremmo imparare da questa qualità.
Per il mio modo di stare al mondo la libertà è la cosa alla quale tengo di più. Cioè poter lavorare liberamente senza avere qualcuno sopra di te che ti indirizzi in una direzione o nell’altra.
Gipi
«Su Twitter ogni tanto una cazzata mi parte, e me ne pento un secondo dopo. In un primo momento penso ci sia bisogno della mia battuta di risposta a qualche politico del cazzo, ma subito dopo mi sento stupido per averlo fatto. A me i social peggiorano la qualità della vita. Mi trovavo spesso a parlare di nulla. A discutere, a litigare di nulla con dei fantasmi che alla fine non puoi neppure farci a schiaffi.»
Sei dell’umore giusto per
Qui non c’è la Rai, non è Napoli o Torino
Tutto il paese ci accosta al letame