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Il mio piccolino

Il mio piccolino

di Albertine e Germano Zullo
[Bompiani · 2018]

 

La nostra storia. È lunga, complicata, bella, ma… da dove iniziare per raccontarla? Ci sono così tanti ricordi da afferrare perché non si perdano, così tante cose da tramandare. Tante scelte e le loro conseguenze, tanti imprevisti, tante lezioni apprese, così tanti dettagli fanno una vita… e c’è così poco tempo per cucirli insieme in un racconto, così poco tempo per ascoltarli.

Eccoti qui… Finalmente! Ti stavo aspettando. Il mio tesoro, il mio bambino, il mio piccolino! Adesso sei qui. Con me. Ti voglio bene. E sai? Ho proprio tante cose da dirti. Tante, tantissime cose. Bisogna che ti racconti tutto. Il mio piccolino

 

Questo libro è il monologo di una madre. Poche frasi, brevissime, sussurrate, eppure dettate da un’urgenza: il desiderio fortissimo di raccontarsi, insegnare al figlio ogni cosa, dirgli tutto. Ma il bimbo è così piccolino che a stento si vede, sta tutto nella mano della madre, chissà se l’ascolta; poi scivola sulle sue braccia, diventa sempre più grande, si fa uomo, è più alto di lei, che invece è diventata piccina, così piccolina che ormai gli siede sulla spalla, così piccolina che alla fine scompare.

Le splendide illustrazioni a matita, fragili schizzi in bianco e nero, mostrano tutta la spontaneità, la dolcezza e la malinconia di questa tenera danza. Solo gli artisti più bravi riescono a esprimere la profondità restando leggeri, a rendere naturali le cose più complesse, e Albertine ci riesce benissimo. La coreografia qui è studiatissima e perfetta: i due personaggi (l’uno che diventa sempre più grande e l’altro che rimpiccolisce a ogni pagina) affrontano i cambiamenti continui cavalcando il ritmo, stabilendo ogni volta un nuovo equilibrio. Solo apparentemente goffi e impacciati, restano in piedi grazie al sostegno reciproco, in tutta la danza non smettono mai di toccarsi perché il loro legame è profondo e solido, è destinato a durare nel tempo, più del ricordo, più del racconto, più della loro fragile vita.

E così fanno anche gli insegnamenti di una madre. Perché non tutto ha bisogno di essere detto. Ci sono messaggi che passano per altre vie, scorrono sotto la nostra pelle, nei nostri muscoli, nel nostro sangue. La storia (lunga, complicata, bella) dei nostri genitori, dei nostri nonni e di chi li ha preceduti, è scritta in tutte le nostre cellule. Perciò, da grandi, quando meno ce l’aspettiamo, potrà capitarci all’improvviso di ritrovare nostra madre in una scelta che faremo, nel tono di una frase che pronunceremo, in un atteggiamento che assumeremo. E, a poco a poco, a nostra volta, diventeremo anche noi parte di questa storia così difficile da raccontare perché così grande, tanto più grande di noi, che siamo sempre così piccolini.

 

Il mio piccolino (copertina)
Il libro

Il mio piccolino di Albertine e Germano Zullo —
in originale: Mon tout petit (2015)
pubblicato in Italia da: Bompiani (2018)
tradotto da: Chiara Lurati
in copertina: illustrazione di Albertine
prezzo: 9 €
pagine: 80
ISBN: 978-88-452-9666-6

Il mio piccolino


Leggilo se

ti piacciono i film d’animazione disegnati a mano e i flip-book d’autore,
le frasi importanti gliele sussurri all’orecchio mentre dorme e non fa nulla se non ti ascolta

Non leggerlo se

dei tuoi genitori sai ogni cosa,
alle cartoline preferisci lunghe, lunghissime lettere


 

Note

*Per gli autori Il mio piccolino (2015), Linea 135 (2012) e Gli uccelli (2010) possono essere letti come una trilogia sullo stesso tema.
*L’edizione italiana (più economica dell’originale) non rende giustizia a questo piccolo gioiello. Se conoscete anche solo un po’ di francese, vale la pena acquistarlo nella versione pubblicata dalle Éditions La Joie de lire (prezzo di copertina 14,90 €), con elegante cofanetto e bellissima carta.
*Per il testo, Germano Zullo racconta di essersi ispirato al suo rapporto con il padre.


Gli autori

Albertine Gros è nata nel 1967 a Dardagny, nel cantone svizzero di Ginevra. Ha studiato all’École supérieure d’art visuel e, dal 1996 al 2014, ha insegnato serigrafia e illustrazione all’Haute école d’art et de design. Nel 2020 ha ricevuto il prestigioso premio Hans Christian Andersen alla carriera (noto come “piccolo premio Nobel” della letteratura per bambini e ragazzi).

Germano Zullo è nato a Ginevra nel 1968, da genitori emigrati in Svizzera da Gioia Sannitica (in provincia di Caserta). Ha studiato Economia e lavorato come contabile. Nel 1992 ha incontrato Albertine, nel 1996 l’ha sposata e ha intrapreso la carriera di scrittore. I libri nati da questa fortunata collaborazione hanno vinto numerosi premi internazionali: Il mio piccolino, ad esempio, ha vinto il Bologna Ragazzi Award 2016 nella sezione fiction.