Nessuno è come qualcun altro
Nessuno è come qualcun altro
di Amy Hempel
[SEM · 2019]
La signora Greed era sposata da quarant’anni, suo marito il cornuto del secolo. Un uomo bruttino dal patrimonio ragguardevole, che l’accompagnava a fare commissioni nel quartiere.
Nessuno è come qualcun altro
A prire questo libro e tuffarsi nella scrittura di Amy Hempel è come farsi travolgere da un’ondata di quotidiana realtà mista a un pizzico di assurdo che, personalmente, trovo un ingrediente meraviglioso per continuare a coltivare il vizio del sogno e della meraviglia.
Personaggi ai margini della società, con le loro paure e i loro desideri (che a volte sono anche i nostri), con i loro dolori e le loro lotte… proprio come ciascuno di noi.
Nella sua ultima collezione di racconti, Nessuno è come qualcun altro, la Hempel continua appunto a creare storie che esplorano le stranezze della vita contemporanea.
Una storia sulla minaccia di una bomba al cinema che si rivela essere nulla, una sulla telefonata del giorno dopo della moglie di un intruso in casa, un’altra ancora sulla donna con un frigorifero “che congela il cibo velocemente come il congelatore”.
Fino ancora al racconto Un rifugio con tutti i servizi, dove il protagonista dal cuore grande lavora in una struttura per cani abbandonati in cui “il ‘servizio completo’ offerto è la morte”.
A nche se Amy Hempel è nota per i suoi racconti di una o due pagine, leggendo questo libro la si può assolutamente apprezzare in una forma molto più lunga.
La seconda metà di Nessuno è come qualcun altro, infatti, è dedicata a un vero e proprio romanzo.
Dopo aver fatto uso di cocaina con i suoi studenti, la narratrice senza nome di Cloudland ha lasciato il suo lavoro di insegnante in una scuola privata femminile di Manhattan e si è trasferita nella Florida centrale per lavorare come assistente sanitario a domicilio per gli anziani. Gradualmente si acclimata al mondo dei serpenti, degli alligatori e della pioggia punitiva, e poco a poco divulga la storia che l’ha tormentata per gran parte della sua vita.
Una storia così avvincente che nel momento in cui si è letta l’ultima parola, ci si rende subito conto di aver letto una splendida opera letteraria.
Storie raccontate senza alcun inutile abbellimento, da narratori inquieti, imperfetti, vivi.
Quindi storie meravigliosamente corrosive, che non conoscono il potere del conforto né tantomeno la finzione con cui spesso cerchiamo di abbellire la realtà, ma intrise di un umorismo da maneggiare assolutamente con cura. Per non rischiare di rimanere scottati.
Il rischio, ma anche il bello legato alla diversità di ciascuno di noi, è che leggiate questi racconti nel giro di qualche ora o che, ahiloro, li mettiate in un cassetto da cui – verosimilmente – non usciranno mai più.
Bob, prima di morire, ci aveva fatto promettere che avremmo cenato lì senza di lui.
Nessuno è come qualcun altro
Il libro
— Nessuno è come qualcun altro di Amy Hempel —
in originale: Sing to It (2019)
pubblicato in Italia da: SEM (2019)
tradotto da: Silvia Pareschi
in copertina: illustrazione di Stephen Brayda
prezzo: 17 €
pagine: 156
ISBN: 978-88-93-90204-5
Nessuno è come qualcun altro
Leggilo se
consideri Raymond Carver un genio assoluto,
hai anche tu un frigorifero che congela il cibo velocemente come il congelatore,
anziché farti una partita a Ruzzle o Candy Crush, preferisci leggerti una storia.
Non leggerlo se
non apprezzi una scrittura cupamente divertente,
hai smarrito il senso della meraviglia e del sogno,
come per Carver, ti innervosisci nel dire “e quindi?” alla fine di una storia.
L’autrice
A my Hempel, originaria di Chicago, ha studiato con Gordon Lish (l’editor di Raymond Carver) a New York, città in cui vive attualmente. Insegna scrittura creativa presso l’Università di Princeton e a Harvard.
Ha pubblicato varie raccolte di racconti tra cui: Ragioni per vivere (1985), Alle porte del regno animale (1990), Rientrata (1997) e Il cane del matrimonio (2005), tutte contenute nel volume Ragioni per vivere (SEM 2019) e accolte con entusiasmo da critici e lettori.
Trovo narrativamente poco stimolante raccontare le vittime. Piuttosto guardo alle persone vulnerabili, perché sono più complesse. A interessarmi non è tanto cosa accade ai personaggi ma come l’affrontano.
Amy HempelCredo che uno scrittore non sia obbligato a raccontare la propria epoca. Il suo unico dovere è scrivere bene.
Amy Hempel
Sei dell’umore giusto per
Come on, oh baby, don’t you wanna go?
Come on, oh baby, don’t you wanna go
Back to that same old place
Sweet home Chicago
The Blues Brothers